Introduzione di Cinzia Marulli a Mi vestirei di mare di Carla De Angelis
Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” n. 3 anno 2011 (Ed. Progetto Cultura)
ISBN 978 88 6092-385-1
Nella vita nasce e si nutre la poesia di Carla De Angelis. Non ci sono fingimenti; è la realtà, quella del cuore, a cantare nei suoi versi. E sono versi asciutti perché nulla sia di troppo, perché non servono inutili giri di parole davanti al muto sentire dell’animo. Proprio in tale sentire, che va oltre la bieca apparenza, che palpita e freme, si sostanzia la poesia di Carla. che diviene una voce forte della nostra contemporaneità dove sintesi e linearità tratteggiano uno stile diretto, incisivo, penetrante.
Non ci sono avvenimenti eccezionali, personaggi illustri, storie blasonate, ma tutto è ricondotto ad una forte e intensa umanità: è l’uomo e la donna, nella loro quotidianità a essere protagonisti della storia, ad esprimere attraverso semplici e umanissimi gesti il grande senso della vita. Così Carla De Angelis ci dice: “Devi sapere che vivo di piccole cose/e grandi dolori, voli di Icaro/finiscono come gocce di acqua sul fuoco/continuo a pungermi con l’ortica/la porta sempre aperta/entrate a piedi scalzi /non calpestate i disegni/. Perché ogni piccola cosa della nostra esistenza diventa grande in base al nostro sentire, perché il dolore ci piega e ci rende forti allo stesso tempo, ma soprattutto ci porta a desiderare di volare, come Icaro, purtroppo, troppo vicino al sole;
Nelle poesie dedicate alla figlia si concentra il senso dell’amore, la dedizione assoluta che travalica la propria condizione per divenire insegnamento universale; non un insegnamento voluto, preteso, ma solo semplicissimo e umilissimo esempio. Carla ci esprime un concetto enorme con pochissime scarne parole: “Resto orfana/quando vai in vacanza/”. Si ribalta il ruolo materno, l’amore è così forte da privarci di ogni nostro passato davanti alla sua mancanza e la parola poetica diviene potenza assoluta.
Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a includere la poesia di Carla De Angelis nei quaderni “Le gemme”, perché sento l’autenticità dei suoi versi nei quali la parola assume senso e sostanza: è l’anelito infinito dell’uomo che respira aria, ma anela a vestirsi di mare.
Cinzia Marulli
*
Non chiedetemi
gli anni che ha
Ha gli anni
del tempo
che vive
*
Chiami sempre
finanche quando dormi
mamma...mamma
mamma m'aiuti?
Resto orfana
quando vai in vacanza
*
Non estirpo la gramigna
La mieto ogni volta che cresce
Smoderatamente
Carla De Angelis è nata a Roma nell’ ottobre del 1944. Nel 1962 ha pubblicato i primi versi nella rivista internazionale “Pensiero ed Arte” e ha collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario nella nascita. Nel 1995 il Presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”.
Ha pubblicato: “Salutami il mare” (Fara Editore); “Diversità apparenti” (Fara Editore) libro dialogato con Stefano Martello; “Il resto (parziale) della storia” (Fara Editore) vincitore al concorso Albero Andronico; “ dieci minuti da Urano” (poesie di tentata conquista) secondo classificato al premio Vittoria Colonna 2011 e primo classificato al Premio Albero Andronico. Fa parte della redazione di “Kolibris” – collana italiana - casa editrice di Chiara De Luca.
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