La stella che brilla nel mare di Marco Colletti
La stella che brilla nel mare
di Marco Colletti
(inedito)
Non è un riflesso, ma io l’ho vista
sotto la coperta delle onde
ardere di gioia. Era la meteora
che non si spegne e a quella luce,
stipata tra le gocce, sorrido la notte,
lasciando al cielo le stelle
che mi hanno abbandonato.
Loro non mi hanno più chiamato,
non mi hanno più amato.
E in questo silenzio vasto e siderale,
di quei raggi mi abbraccio al vuoto
che mi appare. Quel mio vuoto
dentro, che vedo attraversarmi,
al lume del passato, agli scogli
del ricordo infrangersi e poi svanire
come la folata di un’ala di farfalla.
Il sorriso, ma nelle pupille, solo
rimane a sperare nella luce che
in quella notte mi ha donato il mare.
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Qual è il senso della poesia?
Questa domanda forse è inutile, perché insita di una razionalità che l’arte supera e aggira.
Si potrebbe dunque dire che il senso della poesia risiede nell’anima delle cose, in quello strato invisibile che copre la realtà.
Così Marco Colletti ci conduce in un viaggio marino attraverso una prospettiva complessa, allo stesso tempo alta, celeste e profondissima; è la stella che brilla sotto la “coperta delle onde” che ha la forza e il coraggio di “ardere di gioia”. È una luce che sta dentro al nero.
E se pur questa è una poesia di dolore, di vuoto, di “silenzio vasto e siderale” è comunque intrisa di “gioia”. Non è infatti la mancanza di sofferenza a rappresentarla, al contrario perché la gioia non è un sentimento passeggero, legato ad avvenimenti; è invece una conquista interiore, una predisposizione di mente e di animo, un modo di intendere la vita. Così il poeta “sorride la notte” e il sorriso non sul volto “ma nelle pupille” che “solo rimane a sperare”. Ecco che in fine, che malgrado tutto, quest’animo intriso di gioia e sofferenza trova la forza, sia pur minima di sperare in una luce “che mi ha donato il mare”.
Vi è in tutto il testo una dimensione fotografica che ci conduce a visualizzare con gli occhi dell’immaginazione, che accende e spegne la luce, che si sfuma nel nero, che s’irradia e brilla. C’è l’uomo, solo, al centro di un mondo interiore intensissimo e una forza che frantuma.
Cinzia Marulli
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Marco Colletti vive e lavora a Roma. Laureatosi in Lettere all’Università degli Studi di Roma La Sapienza con la tesi ‘L’immaginario affettivo nelle Familiares del Petrarca’, Relatore Prof. A. Asor Rosa, si occupa da sempre di poesia, critica letteraria con approccio ermeneutico-antropologico e arte contemporanea in qualità di curatore e artista digitale: le sue opere digitali sono poesie visive e le sue poesie visioni. Organizza eventi e convegni letterari ed è redattore della rivista letteraria Formafluens International Literary Magazine. Suoi contributi critici sono presenti anche nelle riviste Laboratori Poesia e Il Mangiaparole. È art director e illustratore per aziende e case editrici internazionali nel settore dell’illustrazione per l’infanzia.