Vorrei morire d’inverno di Roberto Raieli
Introduzione di Plinio Perilli a Vorrei morire d’inverno di Roberto Raieli
Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” n. 25 anno 2020 (Ed. Progetto Cultura)
ISBN 978 88 3356 239 1
dove rintracciare le parole
per quello che non si può dire
a Roberto Raieli
Ha un piglio nudo e fiero, Roberto Raieli, che riesce sempre sapientemente a essere istintivo, a bruciare l’emozione stessa della propria epoca (Pasolini additerebbe l’Epokè); per fortuna, con verve impegnata ma antiretorica, e l’autocoscienza allenata, allertata, di una provvida immersione sliricante.
A nulla serve scagliare a caso i sassi esistenziali che ci circondano, ci ossessionano, o peggio la vecchia frantumaglia ideologica, con le fionde e gli alibi della poesia cosiddetta civile:
vorrei comprare la felicità con il denaro
e distribuirla a chi mi pare
in cambio di un bacio
Un poeta ispirato, in gamba, figlio del suo tempo, civile lo è sempre.
Un poeta vero – e Roberto Raieli lo è, per ansia e tempra connaturate – è un artista della parola che scava immagini e dipinge sogni. Che sperimenta non coi concetti, ma con le infibrate ombreggiature dell’Io e dell’Inconscio... E ci lascia, ci affida poi magari un adagio modernissimo, con la grazia acuminata dell’esempio incorrotto:
Matteo cammina
e raggiunge l’esterno di questa poesia
il mondo dilatato fuori dal campo
della fantasia
Matteo è suo figlio, beneamato primogenito (come lo è l’altrettanto adorata figlia Carlotta, oggi giunti rispettivamente a 15 e 10 primavere): Matteo che all’epoca di questi versi era in realtà̀ poco più̀ che neonato!
La poesia, la poesia vera, gli consente, consente a ogni bambino – anche all’entità̀ dolce e trasparente, all’eterno elfo d’infanzia che abita e salva in realtà il nostro arduo, sbilenco, spesso scettico mondo adulto – di sorvolare, bruciare e miracolare ogni app nella sua piccola mano...
Plinio Perilli
Matteo cammina
Matteo cammina
e raggiunge l’esterno di questa poesia
il mondo dilatato fuori dal campo della fantasia
la mano piccola tesa
indica dove guardare
dove rintracciare le parole
per quello che non si può dire
(30 aprile 2005)
Carlotta scrive
Carlotta scrive
già̀ da tempo il senso
di ogni mia parola
mantenendolo segreto
in un luogo vicino lontano
raggiungibile
non raggiungibile
sono io affrettato
che cerco false verità̀
che manco spesso il centro
di un bacio sulla fronte
(22 maggio 2010)
*
vorrei
morire d’inverno
così il mio corpo
durerebbe più a lungo
vorrei nutrirmi soltanto
di vitamine e conservanti
ed essere sepolto
in una fresca cantina
vorrei avere il tempo
di salutare con un bacio
l’immensità̀ di lei di lui
e di lei
vorrei durare in eterno
oppure morire
d’inverno
(22 dicembre 2017-27 maggio 2018)
Roberto Raieli è nato nel 1970, è siracusano, ma adesso vive stabilmente a Roma con Anna, Matteo e Carlotta. Oltre a sperimentare la letteratura, ha pubblicato saggi di filosofia, ha potuto realizzare regie teatrali e cortometraggi, e ha avuto la sorte di essere premiato in diversi concorsi letterari e cinematografici. È stato tra i fondatori dell’orgogliosa compagnia teatrale CarloMagno, e tra i fondatori della gloriosa rivista letteraria línfera.