top of page

Cinque poesie di Teodora Mastrototaro da "Zoologia abitativa" (Ed. Arcipelago Itaca)




*

 

Almeno rimani a tavola,

la fame del volare puzza di cimitero

dove una mela ammaccata

fa da ornamento.

Non il solito fiore ottuso

che crede nel nome scolpito nel marmo.

Almeno rimani aggrappata ad un dente

perché quando piove scavo un sorriso

come quando mi hai detto

C’è un’anestesia per l’inverno:

la neve.

 

(moscerino della frutta)

 

 

*

 

Curve dal fondo che chiude il canale

per poi sparire con la lentezza di un dolore.

Mi concentro sul dotto lacrimale come

una finestra che chissà quando chissà dove

troverete l’uscita.

Persino le ceneri del mio corpo

vi accompagnano dalla strada al cadere.

La pioggia è un rebus dove la terra finge

del vostro ritornare alla mia casa.

Fermatevi e non dimenticatemi

perché

c’era una volta una stanza.

 

(formiche)

 

 

*

 

In questa condizione senza luce,

senza nemmeno dirci della pietra

che rassomiglia al suolo,

molle ti riposi sul terriccio dello scavo

che misura il passo di mille zampe scalze

nella discarica del nostro giardino.

Persino una vedova annuncia la fine

nel cespuglio dove ti nutri del rovescio

del lenzuolo,

mentre impreca arrotolata insieme a te

il sacramento

in decomposizione.

 

(millepiedi)


*

 

La tartaruga è imbalsamata

testa coda orecchie

ritratte dentro casa.

L’hai dimenticata sul balcone,

cotta al sole.

Avresti dovuto prenderti cura

di un animale. Pet therapy

contro ansia e depressione,

per sentirti viva

dopo l’operazione.

 

 

Dalla culla

al giardinaggio

il passo

è inevitabile.

 

(tartaruga)

 

 

*

Per un anno hai percepito

la pensione di tua madre

morta per miracolo.

Congelata murata coperta

di sabbia per i gatti.

Cieca sulla scena ad essiccare

come il piscio della gatta

in calore – ha bisogno di

sentirsi al sicuro

circondata dal suo stesso

odore.

Non hai badato a spese,

hai scelto la sabbia migliore:

assorbente, priva di aromi

trattiene la puzza, ottima durata

e pulizia. Biodegradabile

tranne per i denti.

 

 

È firmamento in volo

fin sopra al davanzale.

Tarda la risposta della luce

la lucciola lumino per i morti.

 

(lucciola)

 




Teodora Mastrototaro, drammaturga e poetessa, attivista per i diritti animali, antispecista, è nata a Trani nel 1979, vive a Roma. Ha esordito con la raccolta Afona del tuo nome (La Vallisa, 2009), tradotta dal poeta americano Jack Hirschman con il titolo Can’t voice your name (CC. Marimbo, 2010). Ha pubblicato Legati i maiali (Marco Saya, 2020), finalista al premio Arcipelago Itaca per la sezione Raccolte Inedite, vincitore del Premio Speciale Del Presidente Di Giuria al concorso Bologna In Lettere 2021, segnalato al premio di poesia e prosa Lorenzo Montano 2021. Il suo libro Zoologia abitativa ha ricevuto la Segnalazione al premio di poesia e prosa Lorenzo Montano 2022 per la sezione libro inedito. Le sue poesie Carne e Gabbia sono state pubblicate sulla rivista di critica antispecista Liberazioni n.50. (2022). Ha pubblicato nel volume collettivo tutto al femminile, Bestie – femminile animale (Vita Activia Nuova APS, 2023). Il racconto Il Mattatoio è stato pubblicato sul Magazine radicale internazionale Menelique. Il monologo Il riflusso (dalle reali testimonianze dei lavoratori dei mattatoi) è stato pubblicato sulla rivista di critica antispecista Liberazioni n.51 (2022).

La sua ultima pubblicazione è Zoologia abitativa (Arcipelago Itaca edizioni – 2023).

Zoologia abitativa si configura come un attraversamento. C'è un'entrata e un'uscita da un'abitazione dove gli animali sono una guida per comprendere relazioni, gesti, umori e istinti umani. A volte la forma, altre la muta, la biologia e i comportamenti animali illuminano percorsi umani in case che non possono crollare sotto il peso di un agire umano, (pur)troppo umano.

 

bottom of page