Gabriella Musetti, selezione di poesie da "La manutenzione dei sentimenti" (Samuele Editore 2015)
dalla sezione “La manutenzione dei sentimenti”
Città
I
di tutte le città rimane Genova
dov’è cominciato il primo passo
la sete dei vent’anni l’ingordigia
che fa tremare i polsi
un caso – è sempre un caso
che scombina Un autobus perduto
l’affanno di rincorsa
andavamo – ignari –
a una gita comune
poi giorni di scoperta
come l’annusarsi dei cani
ti vedo – non ti vedo – non lo so
ma prepotente un punto prende
Diverse le università diverso
l’occhio a osservare le cose
tu battagliero calato negli scontri
nei moti studenteschi in piena azione
io più sui margini – ritrosa
aspettavo i cambiamenti E insieme
sorteggiavamo i fili di una
vicenda ancora sconosciuta
si è quel che si è
non c’è remissione o scampo
saperlo non è facile – accampo
un’ideuzza peregrina:
se non ignori lo stato
che incarni maturi giorni
più distesi – pur senza arrivare
all’armonia
dalla sezione “Passaggi ibridati”
*
passaggi ibridati sono quei passaggi che tengono insieme le molteplici scabrose aperture di ogni singola vita, dalle dimensioni più intime e soggettive dell’amore, allargando sempre più i cerchi, a incontrare distanze che non sono dei luoghi, temporalità che si sporgono oltre il passato, legami impercettibili e radicali che connettono singoli individui.
il tempo e l’extratempo, che alcunu chiamano morte, sono movimenti di prossima coincidenza.
*
abitare il limbo
di questo precario equilibrio
che le cose non mutino
mantenendo un nonnulla di distanza
si scoperchia lo spazio minuto
breve come un respiro
quel tuo respiro che va e che viene
quando ti fermi in attesa
non mi ero mai accorta che sedici scalini
sono tanti
diventano cento
in alcuni momenti
e lo spazio corto dove ruotiamo i corpi
per salire gli ultimi sei
è un luogo così esteso
che ti perdi alla mia vista
lontano nella nebbia.
dalla sezione “Non ordinate confluenze”
Punti di vista
I
L’eterno femminino
è un delirio maschile
la donna come fosse una sola
fissata là - con lo spillone
sotto vetro - farfalla rara
eternamente uguale a sé
II
t’ho amato per un momento
aspettavo un sogno
minimo / uno sguardo / uno sfioramento
casuale tocco delle dita
seduti così vicini che l’alito
solfeggia il lobo
ma tu hai detto:
che devo fare?
amico non sta a me dire
se non sai resta pure dove sei
III
non c’è niente di scontato
nel venire al mondo
scoprendo di essere donna
- dice - e poi avanza:
tiratevi su
molto è da fare.
IV
non voglio stare più vicina
alla Natura - per la mia anatomica
conformazione neppure penso
che al Natura sia più reale
di una maschera
che rompicapo
dalla sezione “A qualunque età”
Le gru di Sadako
le ho viste le piccole gru
dentro la teca
all’aperto
piccole, colorate, a grappoli
a cascata
a lunghe file cadenti
tenute su da fili invisibili
tenute linde da un vento leggero
non accecante
da mani premurose
piegate, composte
allineate, dispostein file colorate
ad arco, a strisce mobili, a grappoli
danzanti
le gru di Sadako
pronte a volare
dalla sezione “Frammenti - che noi siamo”
dalla mia finestra vedo l’univeristà
tanti studenti al freddo con la bora
come fiumane umane già dall’autobus
si stringono i cappotti alzano i colletti
tengono fermi i libri sotto braccio
e contro bora sfidano la strada Adesso
ristrutturano una casa proprio davanti
all’università prima della curva
di Piazzale Europa Chissà se alcuni
ne potranno usare se è per loro
- così vicina - questa grande casa gialla
da anni vuota - disfatta - con l’enorme gru
che svetta dentro il cortile
Gabriella Musetti è nata a Genova, è vissuta in molte città italiane ed estere, ora vive a Trieste. Organizza “Residenze Estive”, incontri internazionali di poesia e scrittura a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia. Dirige “Almanacco del Ramo d’Oro, Nuova serie”, semestrale di poesia e cultura. È socia della Società Italiana delle Letterate. Ha fondato recentemente, insieme ad altre, la casa editrice Vita Activa (www.vitaactivaeditoria.it). Collabora a diverse riviste letterarie. É presente in alcuni testi e antologie critiche. Ha scritto libri per la scuola e curato pubblicazioni saggistiche tra cui: Sconfinamenti. Confini passaggi soglie nella scrittura delle donne (2008); Guida sentimentale di Trieste (2014), Dice Alice (2015), Oltre le parole. Scrittrici triestine del primo Novecento (2016). In poesia ha pubblicato alcuni lavori tra cui: Obliquo resta il tempo, Lietocolle (2005); A chi di dovere, La Fenice (2007), Premio Senigallia; Beli Andjeo, Il Ramo d’Oro (2009); Le sorelle, La vita felice (2013); La manutenzione dei sentimenti, Samuele Editore (2015). Per quest’ultima opera ha ottenuto il premio speciale del Premio di Poesia San Vito al Tagliamento Edizione 2017. Hanno scritto sulla sua poesia: Biancamaria Frabotta, Marina Giovannelli, Francesco Tomada, Ida Travi, Silvia Rosa, Luigia Sorrentino, Giacomo Cerrai, Luigi Surdich, Donatella Franchi, Walter Chiereghin, Rossella Tempesta, Loredana Magazzeni, Fulvio Segato, Giovanni Fierro, Bianca Garavelli, Sergia Adamo, Sanja Roic, Rita Pacilio, Alida Airaghi, Matteo Bianchi, Ottavio Rossani, Mary Barbara Tolusso, Katia Pizzi, Fabrizia Ramondino. Curiosa e ritrosa osserva i cambiamenti di questo mondo instabile.