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Ksenja Laginja: tre poesie da "Ventitré modi per sopravvivere" (Kipple Officina Libraria 2021)



Nota di Ksenja Laginja

 

Ognuno, presto o tardi, è chiamato a serrare il cerchio, ma il ciclo non finisce mai. Si ripete nello spazio e nel tempo, mutando i nomi, le prospettive e gli attori. Quando la pietra sfiora la superficie del- l'acqua, inizia così la sua discesa. Prima dell'ultimo balzo ha fatto in tempo a generare altri cerchi e tocca a noi prendercene cura. Loro sono ovunque, intorno e dentro, ed è impossibile eluderli.


I


Contiamo insieme tutte

le lettere, ventitré volte siamo

stati qui come il tuo amore

in congedo dalla vita,

ci toccherà per ultimo

nominare i successori

al principio del cosmo.

 

* L'alfabeto latino classico è composto da 23 lettere.


VI

 

Anche il cervo

conosce il suo destino

oltre la persistenza dell'ombra

che reclama un nome alla terra,

ma solo a chi prosegue

la caccia spetta la conta.

 

* Il 23 è un numero dispari.

 

XII

 

Ti insegnano ad amare

fino al giorno in cui tutto

verrà spazzato via e non potrai

disporti alla tassonomia

della casa, resterà la calce

a suturare i buchi nel petto,

ci toccherà separarci

cedere il peso agli altri.

 

* Il 23 nella teoria dei grafi è un numero di Wedderburn-Etherington, un numero di distinti alberi binari. In tassonomia cladistica rappresentano il numero di possibili alberi evolutivi per un dato numero di specie, inclusi i punti di speciazione.

 

Ksenja Laginjaè nata a Genova, vive e lavora tra la sua città e Roma dove alterna alla sua attività letteraria e pubblicitaria una ricerca sull’illustrazione legata al mondo del Fantastico. Ha esordito con Smokers Die Younger (Annexia edizioni, 2005), a cui ha fatto seguito Praticare la notte (Ladolfi Editore, 2015). Nel 2020 ha vinto i premi “Europa in Versi” e “Arcipelago Itaca”, nella sezione inediti. Suoi testi sono presenti su antologie poetiche, blog e riviste letterarie. Co-organizza la rassegna di poesia e musica elettronica Poème Électronique.

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Sito e illustrazioni a cura di Giulia Gorga

 

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