Quattro inediti di Luca Ariano
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L’ultima neve della stagione
ma forse la primavera millanta
di pulire l’aria da polveri…
solleverete maschere
come in quel Settembre del ‘43
tra busti del Duce abbattuti
e Fasci di marmo picconati.
Arrivato il vostro mese
– per lei strani ricordi –
con il tepore di cieli mutati,
nubi bucate nei baci al parco.
Non era più luogo di studi,
di concorsi ma capelli mescolati
a nuovi germogli di foglie.
Nei vicoli raccontano di voci…
di suore senza pace, fanciulle trucidate
per un amore adultero e il suo sguardo
in divisa lo sentirai sempre su quei passi.
Un secolo dopo vento di cannoni al confine
– una Rivoluzione mancata,
droni di guerre cybernetiche all’orizzonte.
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Febbraio il vostro mese,
bramato da tempo
ma forse quell’anno si sentiva
odore di Primavera;
un fuori stagione inaspettato,
la traccia di una canzone
alla fine di un disco
che lascia senza voce in camera.
Nuova biancheria da lavare,
armadi da cambiare e profumare:
senti la pelle tirare prima di far l’amore…
pensieri mescolati ai ricordi.
La bacerai nella stanza,
sentirai – sulla soglia – la paura di viali;
strade di poeti latini, a scuola tremori…
le case di Pasolini sempre in fuga
e quel filo spinato sulle mura
in un convento carcere di guerra…
fughe di partigiani torturati fino all’alba.
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Partito con ancora il gelo sulla pelle
 – ultima coda d’inverno,
sei sceso a ritrovare tracce… luoghi.
Nessuno ti dirà cosa furono
prima di creare scarpe: contadini?
Allevatori di bufale?
Magari viticoltori d’Aspirinio
o persi nel malaffare
come una scommessa al lotto.
«Qui si riparano ricordi»
L’insegna nel cortile di quel palazzo
– visse un filosofo antifascista? –
ma non ripareranno il suo ricordo:
il mare mai più visto dalla collina.
Avrai un altro amico da ricordare,
non lo riparerai in un corpo meccanico
e la memoria affievolita nel profumo
di sfoglia sulle scale;
accenderai quel cero per lei…
antico gesto nella preghiera di un teschio,
un bacio da dare come l’ultimo
di quei ragazzi sotto un cielo di missili.
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Un Marzo così gelido
non accadeva da decenni
– così recitano ogni anno –
ma presto scoppierà il caldo:
lei lo attende da mesi
per sentirlo sul biancore del viso.
L’odore di melanzane fuori stagione
è quasi un bacio d’estate
nelle vostre domeniche d’antan.
Quel ragazzo… soldato
 – potrebbe essere tuo figlio –Â
scrive un messaggio su Telegram dal fronte;
non così diverso dai ragazzi del ‘99
e le lettere nelle trincee.
Sarà forse l’ultima guerra di bombe
e tank alle frontiere:
ci saranno cyber guerrieri programmati
con colpi chirurgici a depredare case…
lembi di carne umana.
Non ci saranno più spermatozoi
bruciati dalla chimica come feticci.
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Luca Ariano (Mortara – PV 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) e Tracce nel fango (Ultranovecento, 2011) oltre a testi presenti in antologia. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2016 presso la Collana Versante Ripido / LaRecherche.it è uscito l’e-book di Bitume d’intorno con una nota di Enea Roversi. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di Luigi Cannillo. È redattore di Atelier e de Versante Ripido. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.
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