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Poesie da schrift für blinde riesen di Lutz Seiler di Anna Maria Curci




Lutz Seiler – Poesie da schrift für blinde riesen

traduzione e nota critica di Anna Maria Curci

 

Anche in questa raccolta di poesie, apparsa nell’agosto del 2021, Lutz Seiler declina in misura ampia paesaggi e personaggi di una Heimat, terra natia, che, se appartiene alla memoria (il paese natale di Seiler, Culmitzsch nella Turingia orientale, è stato raso al suolo per fare spazio alle miniere d’uranio della Wismut nella DDR di fine anni Sessanta del secolo scorso), si estende tuttavia fino a comprendere territori del mito e luoghi percorsi e visitati. Già nel 2001 Lutz Seiler scriveva nel saggio Heimaten: «Se si libera il concetto di Heimat, casa, patria, dalla sua determinazione territoriale, praticamente tutto ciò che possiede la “valenza di casa”, che è stato vissuto come casa, provenienza,  dimora originaria, può essere “Heimat, patria, casa”. [..] Spesso la lingua viene definita “patria, casa” e la scrittura può, per questo tramite, “dare una casa”».

 

 

il professor klotz

 

nel tardo pomeriggio, quando esco di casa

sento le radici nelle ginocchia

luminescenze & archi di respiro nell’aria –

lento scorre via il pensiero, lento

ma sicuro va

lo scricchiare dei passi nella neve.

 

«lento, ma sicuro» era il detto preferito

del nostro insegnante di astronomia, il suo nome

era klotz, professor klotz, gli

crescevano i capelli come piccole

 

trivelle nelle orecchie, un

fenomeno elicoidale che eclissava

ogni sapere-sul-cosmo

 

 

herr klotz

 

spätnachmittags, wenn ich das haus verlasse

spür ich die wurzeln in den knien.

leuchtstoffe & atembögen in der luft –

langsam fließt das denken ab, langsam

aber sicher geht das knirschen der schritte im schnee.

 

»langsam, aber sicher« war das lieblingswort

unseres lehrers in astronomie, sein name

war klotz, herr klotz, ihm

wuchsen die haare wie kleine

 

bohrer aus den ohren, ein

spiralen-phänomen, das jedes weltall-wissen

in den schatten stellte

 

 

nell’apparecchio degli avi

 

per ultimo demolito il campanile.

sulle rive del ruscello, dove era stata

la nostra casa (& il fienile & la rimessa con

la opel del fornaio pensold, per metà di legno)

 

dal profondo ora svetta ora dal profondo KP7 – un

tubo sottile con coperchio, teschio

& scritta: «chi è parente

(di primo o di secondo grado)

 

può alzare il coperchio»; silenziosi

& molto imbarazzati sono

i miei avi nella terra

quando strizzano gli occhi guardando il cielo

 

 

am ahnenapparat

 

zuletzt den kirchturm abgerissen.

am bach, wo unser haus

gestanden (& und die scheune & der schuppen mit

bäcker pensolds opel, halb aus holz)

 

ragt jetzt KP7 aus der tiefe – ein

schmales rohr mit klappe, totenkopf

& schrift: »wer angehörig ist

(ersten oder zweiten graddes)

 

darf den deckel heben«; still

& sehr verlegen sind

meine ahnen in der erde

wenn sie in den himmel blinzeln

 

dapprima tu vedi le foglie

 

dapprima tu vedi le foglie, che del tutto

inspiegabilmente fanno cenni di saluto con

il loro interno pallido, ogni albero

 

fa ora il pagliaccio con migliaia

di mani maldestre, poi

la tempesta; lei sobilla subito tutti

 

i rami zuppi che intirizziti & smodati

mandano segnali indecifrabili. è un lungo

prolungato ridacchiare come

 

di voci di bimbi dietro il caseggiato

quando tutto finisce

 

 

zuerst siehst du die blätter

 

zuerst siehst du die blätter, die vollkommen

unverständlich winken mit

ihren bleichen innenseiten, jeder baum

 

spielt jetzt den clown mit tausend

ungelenken händen, dann

der sturm, er wiegelt gleich das ganze

 

nasse astwerk auf, das knochensteif & übertrieben

unlesbare zeichen sendet, es ist ein langes

lang gezogenes kichern wie

 

von kinderstimmen hinterm haus

wenn alles endet

 

 

(da: Lutz Seiler, schrift für blinde riesen. Gedichte, Suhrkamp 2021)

 

Lutz Seiler, nato nel 1963, è cresciuto nella Turingia orientale, all’epoca e fino alla riunificazione tedesca nel 1990 territorio della DDR. Il suo villaggio natio, Culmitzsch, è stato raso al suolo nel 1968 per fare spazio alle miniere di uranio. Nella città di Gera Seiler ha portato a termine un periodo di formazione professionale come operaio edile specializzato e ha lavorato come carpentiere e muratore. Durante il servizio militare, Lutz Seiler ha cominciato a occuparsi di letteratura e a redigere testi letterari. Fino all’inizio del 1990 ha studiato storia e lingua e letteratura tedesca all’Università “Martin Luther” di Halle (Saale). Nel 1990 si è trasferito a Berlino, dove, per alcuni anni, ha lavorato come cameriere. Soggiorni all’estero a Roma (nel 2011 è stato borsista all’Accademia Tedesca di Villa Massimo), Los Angeles e Parigi. Dal 1997 Lutz Seiler dirige e coordina il programma letterario nella Fondazione Peter-Huchel-Haus presso Potsdam. Dal 1993 al 1998 è stato condirettore, insieme al cofondatore Klaus Michael, della rivista letteraria “moosbrand”. Ha scritto inizialmente soprattutto poesie – fino a oggi sono state pubblicate cinque raccolte – e saggi, in seguito anche racconti e romanzi. Per il racconto Turksib Seiler è stato insignito nel 2007 del Premio Ingeborg Bachmann. Per il suo primo romanzo Kruso ha ottenuto nel 2014 il Deutscher Buchpreis. Kruso è stato tradotto in 25 lingue, ha avuto numerosi adattamenti teatrali e una trasposizione cinematografica (UFA). Il suo secondo romanzo, Stern 111, è stato insignito del Premio della Fiera del Libro di Lipsia. Il volume di poesie schrift für blinde riesen (“scrittura per giganti ciechi”) è stato pubblicato nel mese di agosto dell’anno 2021.

Edizioni italiane delle opere di Lutz Seiler:

Lutz Seiler, Il peso del tempo. Racconti. Traduzione di Paola Del Zoppo, Del Vecchio Editore 2011

Lutz Seiler, La domenica/pensavo a Dio/ Sonntags dachte ich an Gott. Poesie. A cura di Paola Del Zoppo. Traduzioni di Gio Batta Bucciol, Anna Maria Curci, Milo De Angelis, Paola Del Zoppo, Federico Italiano, Theresia Prammer, Silvia Ulrich, Del Vecchio Editore 2012

Lutz Seiler, Kruso. Romanzo. Traduzione di Paola Del Zoppo, Del Vecchio Editore 2015


Seiler al Pentanic Villaggio Cultura - Roma

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